domenica 1 marzo 2015

I passatelli in brodo




Tra Cervia e Milano Marittima ho passato le estati per dieci anni, con la mia amica Elisa, tra l'ottantasei e il novantanove.
Milano Marittima me la ricordo quando c'erano i risciò e i romagnoli, prima dell'avvento delle Por(s)che e dei calciatori.
Da adolescenti, quando si apriva la stagione, noleggiavamo le nostre cabriolet. Due grazielle che ci rendevano indipendenti e ci permettevano di pendolare tra Cervia - dove passavamo le ore diurne, al Bagno Italia - e Milano Marittima, dove avevamo l'hotel e si radunava la compagnia per la sera.
I divertimenti ? Non certo un privé al Pineta. Non serate in spiaggia al Papeete.
Una maratona su e giù nella zona pedonale, molte chiacchere, talvolta un cinema all'aperto. Quello che non mancava mai era lo spuntino sul tardi, che poteva essere una schiacciata da asporto sulle panchine della settima traversa, davanti alla pizzeria, una piadina alla rotonda di piazzale Torino, o un cornetto notturno al forno Baldani.
Anche se ero quindicenne, amavo vivere le città dove passavo parti d'estate da indigena, più che da turista.
Succedeva ad Antibes come a Cervia, di preferire il mercato alla spiaggia e di fermarmi a parlare con gli adulti del luogo per farmi raccontare le tradizioni locali.
E' così che, dalla mia credenza, escono oggi dei pezzi vintage di quel tempo: il grembiule romagnolo con la stampa ruggine, la tovaglia, il ferro da passatelli, il testo da piadine.
Conservo ancora la ricetta della piadina che mi diede la signora Annamaria, una simpatica ed energica ravennate che gestiva un'agenzia immobiliare accanto all'hotel.
Il ciclista usa dirmi "tu eri vecchia già a otto anni". 
A me viene in mente Mafalda, il mio ferro da passatelli e rispondo al tentato insulto con un sorriso di beffardo compiacimento.




Per quattro

120 g pangrattato fatto in casa, non troppoo fine
120 g parmigiano reggiano grattugiato
3 uova
un pizzico di scorza di limone
un cucchiaino di burro
una spolverata abbondante di noce moscata
sale, pepe
2,5 l brodo
ferro per passatelli o schiacciapatate a fori larghi

Mettere il brodo a sobbollire diviso in due pentole. Una, la più grande, servirà per la cottura dei passatelli e vi rimarrà il brodo più torbido, l'altra sarà utilizzata per scaldare il brodo di servizio.
Preparare l'impasto dei passatelli amalgamando tutti gli ingredienti in una ciotola o in un mixer da cucina.
(Nel bimby, 15 secondi a vel. 5 antiorario) Raccogliere l'impasto così ottenuto, che deve risultare abbastanza sodo, in pellicola alimentare. Farlo riposare in frigorifero 15 minuti.
Ripredere l'impasto e ricavare i passatelli a pressione con l'apposito strumento.
Tuffarli nella pentola con il brodo di cottura e scolarli con un mestolo forato non appena rinvengono a galla.
Servire nei piatti singoli o in una zuppiera utilizzando il brodo di servizio.

5 commenti:

  1. Le mie estati adolescenziali sulla Riviera erano a Bellaria… Ci siamo passati un po’ tutti, mi sa. ;) Ricordo le piadine della sig.ra Regina (1 quintale di donna) e i furgoncini davanti al Forno all’alba, pronti a portare krapfen e croissant nei bar della zona. Elena
    P.S. “Porche” è un sinonimo di donne di malaffare o è un modello di automobile scritto male? ;)

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  2. Tutto molto bello (come diceva Pizzul). Ma una qualche ragione al ciclista la vogliamo dare? Detto con simpatia, vero...

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