giovedì 12 gennaio 2012

Un po' di fiele. Diretta Verona e quel "tu" di troppo

Con questo post cerco di sbollire dall'incazzatura provocatami da Mario Puliero a seguito della puntata di Diretta Verona appena trasmessa da Tele Arena relativa al tema del carcere ("Carcere di Montorio: non solo sovraffollamento") e da lui condotta.
Questa trasmissione, di cui a onor del vero ho visto (e per caso) solo l'ultima mezz'ora, mi ha richiamato alla mente due libri scritti da professionisti dell'informazione.
Il primo è di Annarosa Macrì, intitolato se non erro L'ultima lezione di Enzo Biagi, che raccontava degli insegnamenti avuti dal suo maestro, Enzo Biagi. Il secondo, Il paese dei buoni e dei cattivi, di una giornalista veronese, Federica Sgaggio.

Macrì ci racconta Biagi attraverso aneddoti di redazione. Come quello di quella sua intervista mai andata in onda, censurata da Biagi, perché, per quanto forte e ben fatta contenutisticamente, la giornalista si era permessa di dare del tu all'intervistato, un tossicodipendente. "Al figlio di Agnelli non ti saresti mai permessa" (cito a memoria) sembra disse Biagi alla Macrì.
Una lezione magistrale sul tema del rispetto.

Sgaggio ci racconta di come l'informazione, anche quando sembra assumere i toni più buonistici, in realtà divide. Un paese dei rispettabili, dei buoni, da assimilare al lettore, e il paese dei cattivi, dei peccatori.

E così, anche a Diretta Verona, gli ospiti, per Puliero, hanno diritto ad una terza persona, ad un sottopancia con cognome e qualifica.
Hanno diritto a un deferente "lei" l'avvocato Guarienti, i rappresentanti delle associazioni di volontariato che operano con Montorio, il collega e direttore de l'Arena Cattaneo.
C'è un solo "tu". E' quello per l'unico ospite chiamato solo per nome, Fabrizio. Il detenuto. Un dettaglio, certo.

Dettagli dividono il paese dei buoni e dei cattivi.
Dettagli dividono i buoni maestri e i cattivi maestri.
Dettagli dividono Giornalismo e giornalismo.

1 commento:

  1. Sono d'accordo. Credo che lo stesso principio valga anche per tutti quelli che si sentono in diritto di dare del tu a qualsiasi extracomunitario. Sono quasi sempre i dettagli a fare la differenza.

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