lunedì 23 dicembre 2013

Natale 2013 e i regali last minute in barattolo: la nutella vegetariana


A Natale son tutti più buoni.
Sarà perché sono una persona abbastanza coerente, che venerdì mi sentivo stronza come a novembre.
Nothing more, nothing less.
Forse qualcosa more a favore del lato bastardo, a ben vedere.
No, dai. E' che venivo da una settimana allucinante.

Lunedì, per un'emergenza da gestire, sono uscita dall'ufficio all'una di notte, dopo 18 ore alla scrivania.
Martedì giornata piena con tanto di evento natalizio della megaditta, classico cinepanettone aziendale (quest'anno chiusosi con una bella sorpresa che ha fortunatamente innalzato il clima fantozziano di questi abominevoli fine anno coi colleghi).
Mercoledì sveglia alle 6 e giornata intera a Roma.
Giovedì mattina avviata con fogna impazzita, cortile invaso dai liquami, seguito da furto di 20€ ad opera del distributore automatico Q8. E il capo che mi aspettava per discutere la pagella di fine anno.
Venerdì, ultimo giorno con riunione fiume dalle 10:30 alle 16.
Mi sono svegliata sabato con un umore pessimo, i regali ancora da fare e un centro città che non avrei voluto vedere neanche da google earth.
Cheffare, se non ricorrere al Do-It-Yourself ?
Ho comprato l'occorrente nella cioccolateria di Veronetta, qualche favetta di cacao pralinata, ho acceso il robot e preparato... cinque barattoli da mezzo chilo, per un totale di due chili e mezzo di nutella vegetariana fondente per i miei amici.

La ricetta è copyright della mitica Giovanna, che è attenta alle materie prime e ha un bimbo abbastanza intollerante al lattosio pertanto, partendo dalla ricetta bimby:
non tocca le nocciole (60g) ma sostituisce ...
il cioccolato al latte con 100g di cioccolato fondente 55% e 50g 72%
il burro con 60g di olio di semi (io preferisco olio d'oliva leggero, tipo sasso)
il latte vaccino con 120g di latte di soia (un po' di più, per compensare la solidità del cioccolato fondente)
lo zucchero bianco con 100g zucchero di canna dulcita, frullato a velo.

Ho dunque frullato zucchero e nocciole 10"/vel 9
Ho aggiunto il cioccolato e sminuzzato 10"/vel 8
Ho aggiunto i restanti ingredienti e cotto 7'/100gradi/vel4.

Sabato mattina, in pantofole con Bublé chiuso nello stereo che canta natale e cioccolata ovunque, mi sono riconciliata con le feste.
E forse, con un dolce in un vasetto, mi sono riconciliata col mondo dei blog.
Mi sa che Santa Claus is coming to town ha il potere di ammorbidirmi.
Ma non ditelo in giro.


Auguri.



Consigli bibliografici per Natale:

Merry Christmas, di Csaba dalla Zorza (luxury books)
Regali golosi, di Sigrid Vebert (giunti)
Christmas, di Donna Hay (guido tommasi)
Natale in cucina - Mon petit bistrot, di Claudia Ambu (malvarosa)
Idea regalo:
Biscotti di Natale, di Barbara Torresan (guido tommasi) anche in cooking box, cofanetto con le formine tagliabiscotti

venerdì 13 dicembre 2013

In secondo piano. Un piccolo arrosto di vitello.

 

Ho sempre avuto voglia e curiosità di prendere maggiore confidenza con la cottura delle carni, quelle serie, da pranzo della domenica per intenderci.
Poi, vuoi l'endemica mancanza di tempo per le fasi di ricerca e sviluppo, vuoi la monocomposizione del nucleo familiare, non mi ci sono mai dedicata.
Cosa volete mi faccia la sera per cena dopo 12 ore in ufficio ? Uno stinco steccato con i chiodi di garofano al forno ? Un brasato al barolo ? Un roastbeef da chilo ?
Di norma mi faccio il kebab all'angolo.
E quando vengono gli amici, meglio optare sul consolidato polpettone della domenica che rischiare un flop in diretta.

Per l'arrostoterapia, il mondo dei blog non aiuta. Non "siamo" né carne nè pesce, nel senso: un gran fiorire di macaron, cupcake, muffin e amenità varie.
Che se alimentassimo i nostri figli a menu da blog, l'OMS ci avrebbe già tolto la patria potestà.
Eppure siam tutti lì a postare qualsiasi cosa sia bello da vedere, possibilmente dolce e stia in un vasetto.
Tant'è che quando, pochi giorni fa, Claudia ha pubblicato un altro dei suoi mitici arrotolati di pollo, l'avrei baciata sulla fronte.

Diciamolo, una lombata non è granché fotogenica. Un cosciotto d'agnello nel fido bormioli non ci sta. Anche se ne ho visto uno da 4 litri che potrebbe fare al caso dell'agnello.
E vogliamo parlare del pesce arrosto nei blog ? Non scherzo, che l'ho fatto davvero un rombo chiodato al forno. Con l'idea di postarlo per voi. Mi dicevo: com'è che non c'è pesce nei blog, al massimo due gamberi sfigati. Ci penso io ! Un rombo intero da chilo, per me sola, con le patate tagliate fini.
L'ho sfornato, era triste e brutto come un lines seta ali.
Dovevo immaginarlo, perché solo gamberi nei blog.

Così, qualche sera fa ho partecipato con la mitica Valeria ad un corso base di arrosti, tenuto dallo chef Luca Fasoli.
Un'interessante carrellata di carni (agnello, anatra, vitello, maiale) e dritte per gestire con maggiore consapevolezza la preparazione degli arrosti, la cottura e la deglassatura dei fondi.
Tanto buonissimo arrosto da assaggiare, ma anche tanto fumo da deglassare dagli abiti e dai capelli. Gli incidenti del mestiere.
Ora vi lascio, che mi chiude il kebabbaro.



Arrotolato di vitello con aromi

Aromi freschi qb: salvia, rosmarino fresco, aglio, sale e pepe
1 copertina di vitello aperta per un rotolo
4 fette di pancetta
olio e.v.o.
circa 150 ml vino bianco
1 tazza brodo vegetale o acqua calda
1 cucchiaino di maizena

patate piccole bio, con la buccia


Preparare un trito di aglio, salvia e rosmarino.
Farcire la copertina di vitello con il trito e un paio di fette di pancetta e arrotolarla.
Bardarla con un paio di fette di pancetta tesa e una stecca di rosmarino.
Legarla con lo spago da cucina.
Scaldare una padella antaderente con due cucchiai d'olio, sigillare la carne girandola da tutti i lati.
Nel frattempo preriscaldare il forno a 200°.
Disporre l'arrosto sigillato in teglia e aggiungere il vino bianco e le patate tagiate a quarti.
Infornare sino a quando la temperatura al centro non raggiunga i 65° / 70° (dipende dalla dimensione della carne, nel mio caso 40-45 minuti).
Una volta cotto, deglassare il fondo portando la teglia sul fuoco.
Aggiungere al fondo di cottura un mestolo d'acqua calda o di brodo vegetale, facendo sciogliere i sughi di cottura. Aggiungere anche un cucchiaino di maizena sciolto in acqua.
Far restringere sino a consistenza desiderata e versare sull'arrosto.

domenica 1 dicembre 2013

Gnocchetti al Graukäse e Lagrein per Threef n. 4



E anche questo dicembre è arrivato, con il quinto numero di Threef (già, c'era anche il numero zero...).
Un numero lieve e decisamente festivo, ma volutamente non natalizio.
Venti ricette di stagione tra cui, per gli appassionati di golosità, molti dolci, ci accompagnano verso il fine anno in punta di piedi: nulla di stucchevole o di pretezioso.
I colori, gli ingredienti, le foto, accennano qua e là ad un natale garbato, senza maiuscole.

L'ispirazione per il mio contributo a questo numero è nata incredibilmente fuori stagione, durante le mie vacanze estive in Alta Badia. Sapori, colori e profumi che ho portato a casa, archiviato (anche nel freezer!) e recuperato per mesi in cui tutti sognano di avere una baita in città.

Ecco dunque dei gnocchetti di patate al Graukäse con una riduzione di Lagrein.
Come suggerisce la signora Erica, che gestisce un maso e organizza corsi di cucina ladina, qualora risulti difficile in città procurare il formaggio grigio di montagna, si può optare per una variante di formaggio locale.
Quale ? le chiesi timidamente. Qualunque, rispose secca. Purché puzzi.

Insomma, spero che anche a voi, sfogliando queste pagine, venga voglia di poltrona e plaid a quadri, senza sentire necessariamente suonare jingle bell.

Buona lettura