sabato 4 agosto 2012
La finestra di sopra, quella di fronte e il taboulé rinforzato.
Ho scoperto per caso la semola fredda come alternativa ad altri cereali nel 1991, durante una vacanza in Corsica. Ci fu servito il taboulé, che guardammo inizialmente con diffidenza prima di scoprire quanto fosse buono. Era vent'anni fa, e vent'anni fa - almeno a casa mia - non aveva fatto la sua comparsa nemmeno la pasta integrale. A casa mia c'erano le seguenti alternative: riso carnaroli, pasta lunga, pasta corta, pastina. E non è mai morto nessuno per questo. Altro che pasta di farro, pasta di kamut integrale, pasta alla spirulina, quinoa, amaranto, riso venere, basmati, riso rosso selvatico e tutta quella varietà imbarazzante di cereali & Co che riempie oggi le nostre dispense, diventate succursali del Natura Sì. Vent'anni fa, in Corsica, il cous cous servito freddo ci sembrò davvero uno strano piatto, che immaginammo figlio della storia coloniale francese.
Oggi la semola non fa più notizia. La uso spesso per il taboulé, arricchendo la ricetta tradizionale (con pomodoro, cipollotto e prezzemolo) con altre verdure. Mi piace questo piatto perché è velocissimo da preparare, non richiede l'accensione di fornelli per più di cinque minuti (teoricamente la semola potrebbe essere gonfiata anche senza fornelli). Inoltre il taglio delle verdure è un'operazione che mi diverte e mi scarica i nervi.
In settimana ho condiviso questo taboulé rinforzato con la mia vicina di casa. Una sorta di intermezzo gastronomico condominiale. La mia vicina di casa è uno spasso. Ogni tanto, dacché è estate e si può mangiare sul balcone, ci si trova a dividere una cena improvvisata. E' iniziata un po' per caso. E' successo che un lunedì sera stavo apparecchiando per la cena sul terrazzino; lei mi ha chiamata dalla finestra proponendomi di salire a mangiare il suo tiramisù dopo cena. Io le dico: perché invece non scendi a mangiarti il mio polpettone e porti giù il tuo dolce ? Da lì ci abbiamo preso gusto e, se possiamo, ogni tanto e rigorosamente senza preavviso si cena insieme e si conclude con un salto in gelateria.
Dopo cena, il solito gelato, i soliti due gusti: pesca al prosecco e crema Verona (crema al liquore strega e cardamomo). Poi camminiamo in quartiere a naso all'insù, amando entrambe l'architettura liberty decadente del nostro quartiere.
E, proprio perché amiamo l'arte, al rientro si finisce sempre a parlare del nuovo vicino, quello della finestra di fronte. Il non meglio precisato "tipo con il suv nero" che talvolta la sera si sfila l'accappatoio a luce accesa e senza tende, deliziandoci con il suo lato B, peraltro meritevole di citazione. Chissà se se lo immagina che, in caso di avvistamento, tra noi scatta l'SMS solidale ?
Per il taboulé
Far bollire in una pentola un bicchiere di acqua salata con un cucchiaio d'olio; appena giunge a bollore, buttare un bicchiere di semola, spegnere il fuoco, chiudere con il coperchio e lasciar gonfiare circa 5 minuti. Poi sgranare con la forchetta e trasferire in un vassoio ampio a raffreddare. Rimettere in un ciotola (non necessariamente una latta da ventresca ...) e arricchire con le solite verdure a cubetti: mezzo cetriolo, tre pomodori perini, un peperone giallo piccolo, il gambo di un cipollotto, olive, basilico, parecchio prezzemolo e abbondante menta. Condire con olio, limone, sale e pepe.
Io uso la semola Ferrero, mi garantisce la consistenza giusta a parità di quantità (a volumi, non in peso) di acqua e semola.
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Quanto sarebbe bello avere una vicina di casa come te! :-) Qui si guardano tutti in cagnesco e a malepena arriva un 'buonasera' se ci si incontra per le scale. Il tuo taboulè è fantastico (ormai io l'ho sostituito alla pasta) e la foto è incredibilmente bellissima (si può dire? Io lo dico!!!). Brava davvero!!
RispondiEliminaCondivido appieno il commento di Roberta! La foto è assolutamente splendida. Ma ciò che preferisco rimane sempre e comunque il tuo modo accattivante di scrivere!!! Bacio.
RispondiElimina@ Roberta e Valeria - Grazie signore mie, troppobbuone !
RispondiEliminaAnche a me rilassa e diverte preparare le verdure! Mi sento meno sola. :D E che belli questi incontri gastronomici con la vicina! proprio un bel post. :)
RispondiEliminaElena
bella la foto e...scusa ma quand'è che mi fai vedere il vicino?
RispondiEliminap.s. per la cronaca siamo tornati :(
grazie a Roberta de Il senso Gusto ti scopro, e trovo un blog piacevole. Tutte queste varianti alla pasta e al riso sono per me ancora delle sconosciute: sarà che la pasta me la concedo una volta a settimana, e non ho mai sentito la necessità di sostituirla. Ma di sicuro mi piace sperimentare, e voi mi invogliate un sacchissimo!!! :) bacino, sere
RispondiEliminaahahah!! bellissimo il tuo post, ma oltre alla ricetta non potevi fotografare anche ..il posteriore del suv?:-) molto carino il tuo blog, mi unisco subito!!Sono figlia di tripolini e il taboulé l'ho mangiato prima degli omogeinizzati e lo faccio proprio come te..dovrei postarlo ma mi sembra sempre banale, servito nela scatola di latta invece ha il suo perchè! complimentissimi!!
RispondiEliminamagnifico un taboule fantastico corredato da splendide foto
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