Lunedì scorso sono rientrata a lavoro dopo una (troppo breve) vacanza, tra catene montuose e catene unte... La montagna d'estate è bellissima. Impagabile, direi. E se la montagna in sé è splendida, l'Alto Adige lo è ancora di più: adoro la cura e il rispetto che pervade ogni cosa, il senso del bello che trasuda da ogni elemento. L'ordine, il senso dell'equilibrio, il rispetto per la tradizione e la natura, la capacità di stare al passo coi tempi senza snaturarsi, il silenzio, i colori. Lascio parlare le mie cartoline anni '80 per raccontarvi la bellezza di questi posti.
E che dire del paradiso gastronomico altoatesino ? Se non fosse stato per le provvidenziali ore di camminate su e giù per i monti e per i fine giornata in spa, sarei potuta rientrare in città evitando l'Autobrennero, semplicemente rotolando a valle fino all'incrocio dei pali con la Serenissima. In quanto a sostenibilità ambientale, un rientro ecocompatibile.
Ebbene sì, é stato un impegnativo "tour de fork" di cucina ladina, a base di dolci, patate e soprattutto maiale affumicato (a colazione, pranzo e cena).
Certo, non mi sono potuta permettere un tavolo al St Hubertus, ma un piccolo assaggio in chiave molto "pop" della cucina di Norbert Niederkofler mi è stato possbile: Tortelli ripieni con paté di speck e ricotta di bufala su fondo di fagioli risina e aceto balsamico, una proposta gourmet concepita dallo chef stellato per uno dei rifugi dell'altopiano.
Il rientro è sempre duro, si sa. Appena tornata a casa, ho spalancato le imposte con il profumo di pino mugo ancora nelle narici e mi sono ritrovata di fronte un edificio oggettivamente brutto e scrostato, dove ogni inquilino ha scelto tende da sole della forma e del colore che cazzo gli pareva. Era lì anche prima della partenza, certo. Ma mi ha riportato in città con la grazia di un calcio in bocca.
Dopo giorni di prati verdi, gerani rossi, petunie fuxia, muri bianchi e travi in legno, a tre minuti dal rientro avevo già la bilirubina alle stelle. Se solo ci fosse nelle nostre città un decimo di quella cultura del rispetto e del senso estetico altoatesino, potremmo dirci fortunati.
Per non rischiare di dimenticare le vacanze, non manco mai di lasciare i luoghi di villeggiatura con una valigia di souvenir alimentari. Chissà se lo spaccio di kaminwurz è reato... Torno a casa con una voglia folle di cimentarmi in qualche piatto tipico. Quest'anno toccherà a canederli, gulash, minestra d'orzo... Fortuna che l'inverno è lungo, verrebbe da dire.
Per iniziare, intanto, vada per una Linzer, con la ricetta dell'immancabile Valentina (grazie!) e la confettura di mirtilli rossi presa in montagna. Come prima prova direi buona, ma da perfezionare nel manifacturing. Io e la pasticceria, si sa, andiamo poco d'accordo.
Cosa serve
250 gr di nocciole pelate e tritate abbastanza fini
250 gr di burro (compreso quello per la teglia)
250 gr di farina
250 gr di zucchero
250 gr di confettura di mirtilli rossi
1 uovo
1 bustina di lievito vanigliato
1 pizzico di sale
zucchero a velo per spolverare la crostata
eh già!! Bimbi, Kitchen Aid, planetarie, gelatiere....e io come faccio che non ho nulla di tutto questo? E' per questo che cucino molecolare :-)
RispondiEliminaLa torta mi piace moltissimo, la montagna ancora di più Ma ho trovato come si fa a non soffrire di rientro da vacanze: in due anni siamo andati via 6 giorni in totale...ma quando sono tornata la schifezza della città mi è saltata al collo.. SIGH...
ciaooooooo
Torta meravigliosa!!!! come sono state meravigliose le tue vacanze, sono appena tornata da una due giorni in Tirolo e devo dire che sono posti incantevoli! Un bacione!
RispondiElimina@ Roby - Mentre noi "bimbyzzate" ci diamo delle arie per il nostro robottone, tanto brutto quanto insostituibile, tu ci umili producendo arie al cioccolato ;-) Grande Roby, sei davvero un mito.
RispondiElimina@ Ely - Elena, adesso mi aspetto di leggere qualche tirolesata da te !!!
baci
Non ho mai sperimentato la montagna d'estate ma dai tuoi racconti mi sembra un'esperienza imperdibile.
RispondiEliminaBellissime le foto, la Linzer poi...
Piacere di incrociarti in rete.
la ricetta è sublime. adoro le torte con le nocciole, e secondo me te la rubo. di sicuro! ora faccio un bel copia e incolla e dritta nella todolist. e la montagna: sono pienamente d'accordo con te. il verde, i fiori, i ruscelli. non hanno nulla a che vedere con il grigio delle città che, per quanto comode, non riescono mai a trasmettermi troppo. non tanto nel visitarle, quello adoro farlo, quanto nel viverle. un bacino e ben tornata! sere
RispondiEliminaMa dei tortelloni al ragù?
RispondiEliminacomplimenti per il tuo blog mi piace la grafica e come racconti le cose, il tour de fork è l'apoteosi per una blogger, no? a presto. mony
RispondiEliminaCome sempre, in telepatia!!!
RispondiEliminaStamattina pensavo a una crostata con le mandorle tritate finissime (similpanarellina) nell'impasto!
Brava, brava, bravissima!!!
Ci vediamo venerdì dalla Liliana?
Baci.
Valeria
Le tue foto sono sempre più belle. :) E per quanto non riesca a farmi star simpatico l'Alto Adige, devo ammettere che le vacanze lassù non posson venir male!
RispondiEliminaElena
hai proprio ragione, credo che mi ci trasferirò... è il solo luogo adatto per avere pace, il solo in cui ci si puo rilassare davvero.è magico e fa stare bene. Questa torta è spettacolare!!! Seguo con piacere il tuo blog, mi piace molto!!! A presto!
RispondiEliminaCarinissimo questo blog, felice di averlo scovato! E non potevo fare a meno di commentare a questo post, meraviglioso. Hai descritto perfettamente le mie stesse sensazioni riguardo la montagna altoatesina, un incanto, la vita vera! E quella torta è davvero invitante e ti dirò, al contrario di quanto dici, la decorazione mi piace un sacco! Semplice e bella! A presto, Rosalinda
RispondiEliminaChe invidia mi fa questo post! :) Vorrei tanto essere in questo bellissimo posto da te fotografato!
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