sabato 20 ottobre 2012

Il gratin dauphinois di Joanne Harris

Il mio primo colpo di fulmine con un libro di cucina fu con "Il libro di cucina di Joanne Harris". Dopo aver visto il film Chocolat, tratto da un suo romanzo, volli assolutamente leggere i romanzi di questa scrittrice. Cominciai da Chocolat, appunto, poi vennero Vino patate e mele rosse e Cinque quarti d'arancia. Appena seppi che stava per uscire un ricettario della stessa autrice, andai a cercarlo.
Era il 2002, e il libro in questione era il primo che mi capitava tra le mani che non somigliasse al ricettario Carli o all'enciclopedia Curcio che campeggia ancora oggi sugli scaffali di mamma, rosicchiata dal criceto.

Il libro di cucina di Joanne Harris era un ricettario con reportage fotografico che esulava dalla semplice descrizione dell'esecuzione dei piatti, ma che piuttosto ti portava a spasso tra le insegne di latta delle boulangerie, tra i campi e i vicoli delle cittadine francesi, tra biciclette abbandonate con baguettes nel cestino. Visto oggi, un taglio editoriale attualissimo, se consideriamo che fu pubblicato dieci anni fa. Lo comprai alla libreria della stazione di Roma Termini per regalarlo a mia mamma.


Tra le mille ricette presenti, una che mi colpì per semplicità e golosità fu proprio il Gratin dauphinois. Ma in quel periodo, era il 2002, vivevo a Roma, obtorto collo: l'azienda per cui lavoravo a Milano era stata assorbita da un'altra romana. Vivevo dunque in un residence alla Balduina, l'appartamento era triste e impersonale, l'angolo cottura una specie di armadietto da caserma con una piastra appoggiata su un microonde rotto. Mi alimentavo a bresaola, porchetta e pizza bianca.
Nonostante il libro, non era tempo di gratin, foie gras e quaglie alle amarene, insomma.

Oggi quel volume, grazie ad un successivo regalo di Clara (che mi ha permesso di non rubare la copia di mamma), campeggia degnamente nella Billy bianca, in mezzo a Csaba, Donna Hay e Sigrid, con l'orgoglio da precursore di un nuovo modo di raccontare la cucina.
E il gratin, in soluzione monoporzionata, è un ottimo pretesto per usare le mini-cocotte regalatemi dagli amici al compleanno.



Sebbene sembri che il vero gratin dauphinois non preveda formaggio (a differenza della versione savoiarda), ho deciso di rimanere fedele alla ricetta di Joanne Harris, per 6 persone:

1 kg di patate
1 spicchio d'aglio sbucciato e schiacciato
100 gr di burro
1/2 l di panna da cucina
sale marino
pepe nero macinato al momento
100 gr di gruyère grattugiato

Scaldate il forno a 180°.
Pelate le patate e tagliatele a fettine sottili usando la mandolina, sistematele in una grande scodella di acqua fredda e mescolatele un po' in modo da eliminare l'amido in eccesso. Scolatele bene e asciugatele con molta cura.
Strofinate la pirofila che userete con aglio e un po' di burro (circa 15g).
Mettete il burro rimanente e la panna da cucina in un tegame largo, portate a bollore. A questo punto unite l'aglio rimanente, le patate, sale e pepe. Fate cuocere a fuoco lento per 8 minuti.
Versate il tutto nella pirofila distribuendo in modo uniforme, completate con il formaggio, aggiungete altro sale e pepe e infornate per 1 ora e mezza.


La mia versione, qualche dritta:
Per quattro cocotte, la dose è circa la metà e il tempo di cottura 45 minuti. Ho usato patate olandesi.
Usando la mandolina, è importante acquistare patate di una dimensione compatibile con il passo della lama. Affettandole, tenete in alto la "punta", ossia la parte più piccola della patata. Ci sarà meno scarto quando arriverete a quel punto in cui... o il dito o la verdura !




Anche Joanne Harris partecipa con il suo gratin a:


Tutto al gratin


14 commenti:

  1. Ecco questo è uno di quei libri che devo assolutamente avere, primo perché come dici tu è un precursore del nuovo modo di far libri di cucia, secondo perché adoro la Harris (e di suo ho letto solo Chocolat e Vino, patate e mele rosse...per ora). Il gratin che hai scelto è supergoloso! :)
    Buon fine settimana!

    p.s. io nella libreria della stazione Roma Termini ho comprato Chocolat :D

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  2. Di Joanne Harris ho due libri ma il ricettario mi manca... chissà che ricette da fiaba!!! Ricetta aggiunta al contest! :)

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  3. non vale:( anche io voglio le croisettes come le tue!!! comunque un piatto davvero eccezionale e un post molto curato. mi piace il tuo blog:) passa da me se ti va:) bacioni

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  4. Ehi, che belle ricette e che belle foto!!! Complimentoni! Vieni a prendere un caffè da me (http://ilcastellodipattipatti.blogspot.it/), che mi fa piacere! un bascio, Pattipa

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  5. belle foto!!! e poi mi è venuta una fame!!!

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  6. Che ricetta meravigliosa, purtroppo quel libro non è più in vendita per il momento ma l'ho preso in biblioteca e mi sono scritta qualche ricetta. Davvero un libro impertibile! Baci Ely

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  7. ... come dire che la gastronomia diventa un'esperienza di percezione a tutto tondo . Meraviglia!
    P.S: Non posso immaginarti in quel appartamento triste e impersonale alla Balduina.

    Baci

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  8. Oh. Sai che mi hai appena svelato il nome e la ricetta di quest'ottimo piatto che assaggiai anni e anni fa in vacanza e che non riuscii più a replicare?? Grazie!

    PS sappi che sono molto invidiosa delle tue cocottine e del tuo aglio rosa, che non riesco mai a trovare.

    PPS di la verità, ogni tanto non ti manca alimentarti a porchetta e pizza bianca??

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  9. ma pensa. Questa scrittrice non la conoscevo e di solito i romanzi che parlano di cibo li trovo un po' stucchevoli anche se Chocolat è un film che mi è piaciuto molto. Quindi se me lo consigli, ti seguo.
    Per quanto riguarda l'essere in anticipo sui tempi ho una mia teoria: se sei troppo avanti non ti fila nessuno, se arrivi in ritardo fai parte della massa, devi avere il fattore 'C' di capitare proprio al momento giusto. No?!
    baci

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  10. Ciao...ma hai un blog bellissimo..ho fatto un giro veloce ma mi piace tanto tanto..
    Bellissime foto oltre che ricette interessanti e ben presentate.
    mi fermo qui da te così resto in contatto!
    A presto, Roberta
    ..se ti va mi trovi qui: http://facciamocheerolacuoca.blogspot.it/

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  11. Mamma mia quanti compliemnti, che imbarazzo ! Intanto grazie, vengo a trovarvi tutte !

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  12. Ciao, Ilaria!
    Eccomi qui, soddisfatta di essere l'unica, tra le tue amiche, a possedere "quel" libro!!!
    Anch'io l'ho apprezzato molto per la veste tipografica innovativa e piena di nostalgia...
    Tra le ricette, la migliore, a mio parere, è quella della zuppa di cipolle, che era uno dei cavalli di battaglia dei miei nonni.
    Ma proverò sicuramente anche il gratin!
    Ti mando il consueto bacione.
    Valeria

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  13. Ottima davvero questa ricetta, e le fotografie sono davvero belle! Complimenti! Mi sono unita ai tuoi lettori, se ti va passa a trovarmi!!!
    Ciao cara!

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  14. a parte che non riesco a pronunciare ilnome (che schaiappa in francese!) per il resto mi sembra tutto cosi invintante . Sono contenta di saperti nel contest, anche tu con fantastiche cocottine..mi uniscoal gruppo e apresto
    passa da me se ne hai voglia
    ciao fulvia

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