... Non che abbia le pretesa di definire tutti gli altri post in qualche misura utili, ma posso con sicurezza dire che questo è in particolar modo più inutile degli altri.
Ha l'unico senso (tecnico) di permettere la migrazione dei vostri amati blog su bloglovin. Nella mia nota giurassicità web, non ho capito cosa sia gugol-rider, nemmeno cosa sia un blogroll, ma un paio di amiche mi hanno detto che se non mi iscrivo a bloglovin rischio di non leggerle più. Quindi sto seguento a mo' di scimmia le istruzioni della mia Threefriend Vaty per aprire sto cazzo di account. Non potete immaginare la gioia.
Ci mancava un'altra serie di user e password... poi si stupiscono che la gente si iscriva ai siti con "user" come username, e "password" come password. Fra un po' ci vorrà il pin anche in bagno per srotolare la carta da culo. Figuratevi l'agio della sottoscritta, una così smart che la mattina tenta di varcare i tornelli aziendali con l'abbonamento del bus anziché il badge, e s'incazza pure se il tornello non gira.
Ciò detto, colgo l'occasione per condividere con voi, oltre alla foto della mia panzetta, un regalo di papà. Si tratta di una rarità gastronomica, le doclissime cipolle di Breme (in provincia di Pavia).
"La cipolla rossa di Breme De.C.O. (denominazione comunale di origine) viene prodotta in c.ca due ettari di terreno nel tratto tra Breme e Sartirana. I produttori sono pochissimi e la produzione è molto limitata, c.ca 200 quintali all'anno. Troppo pochi per poter essere trovati nella grande distribuzione.
La nascita di questo tipo di coltura è dovuta ai Monaci di Novalesa che, nel 906, sfuggendo ai Saraceni, passarono nella Lomellina e, a Breme, ne fondarono il Monastero".
Le cipolle sono vendute - a peso d'oro, si dice - solo durante i giorni della sagra, a metà giugno. Papà è riuscito ad averle tramite un amico; un'impresa pari alla conquista di una borsa di Hermes, per capirci.
E' tornato a casa con un sacco da dieci chili, tronfio per il successo. Sembrava un cartone animato, Mutley quando si batteva il petto reclamando medaglia medaglia...
Mia mamma invece ha reagito con lo stesso entusiasmo che aveva negli anni ottanta, quando lui rientrava da pesca a Ticino con pesci gatto ancora scodinzolanti e fangosi.
Per fortuna c'è qualcuno che apprezza, amore di figlia... se non fosse che oggi viaggio in freccia argento, me le sarei portate via tutte. Sono enormi, più grandi delle mani, piatte e lievemente profumate.
Qualche idea per il giubileo della cipolla ?
Che meraviglia!!! A questo punto, mi pare quasi di conoscerlo, papà Gigi! Bacioni.
RispondiEliminatu sei un mito! Sarei tornata pure io con un carico di cipolle di Breme anche in Freccia Rossa! Che ne dici di prepare un chutney? Oppure una marmellata o semplicemente un frittatone...
RispondiEliminaahahah
RispondiEliminaquelli che ci vogliono bene sì che sanno come prenderci...
comunque io con quelle cipolle ci farei una roba che ho visto su non so quale blog tempo fa.
e non mi ricordo esattamente, ma eran tipo cotte al forno intere.
o eran ripiene? e forse c'era del sale grosso intorno. o forse no?
può essere?
ti ho aiutata, vero?
Grazie dei commenti e del giretto sull'inutile post. ps Vale grazie dell'aiuto... il tuo briefing è più preciso di quelli a cui sono aiutuata a lavoro, non ti preoccupare :-)
RispondiEliminaBeh ma vuoi mettere la differenza tra pulire i pesci gatto e pulire le cipolle? Non c'è paragone.
RispondiEliminaMi vengono idee molto semplici e - temo - non all'altezza della rarità del prodotto: sicuramente in una torta salata, ma anche a crudo con tonno a filetti di quelli buoni. Sono sicura saprai fare di meglio. ;)
Elena