martedì 21 giugno 2011

Di mamma ce n'è una sola



I genitori sono sempre i genitori e quando vai a trovarli, nonostante sia ora di rovesciare la piramide della presa in carico, si preoccupano di te come se non fossi autosufficiente. Anzi, talvolta come se fossi anche un po' idiota. Ti danno la mancia, anche se il tuo stipendio ti basta. Si fidano di te solo quando si tratta di tecnologia o lingue straniere: solo su questi temi sono disposti a cedere il passo. Su temi o bisogni culturalmente impegnativi, d'altronde t'hanno pur fatto studiare per qualcosa... Cose tipo programmare la radiosveglia, alzare al suoneria la cellulare (che continueranno a non sentire), leggere le istruzioni del nuovo aggeggio per misurare la pressione, fornite solo in finlandese o tedesco. Bene, in questo quadro di tenere e buffe premure, domenica ho ricevuto in dono da mia mamma...una pentola. Ora, casa mia (oltre a essere minuscola), in termini di area cooking è come casa di Pina Fantozzi quando se la faceva con panettiere. Spuntano attrezzi da cucina anche in mezzo alle mutande, frutta secca tra i maglioni, conserve in bagno. Ma obiettivamente il piccolo saltapasta della mamma, un wokkino comodo e di dimensioni congrue, mi mancava... ed è stato battezzato già stasera.
Fusilli di kamut con verdure e gamberi al brandy, tutto saltato separatamente e spadellato alla fine. Cena veloce e con le galline, mi aspetta una serata di letture impegnative. Intendo: più impegnative delle istruzioni del decoder.



Grazie mamma ! bacio

Nessun commento:

Posta un commento